TRENT’ANNI DOPO… TRAGEDIA DELLA MOBY PRINCE

l’incidente più grave che dal dopoguerra a oggi ha interessato la Marina civile italiana. Una ferita che non ha mai smesso di sanguinare, un lutto che a distanza di 30 anni ancora non abbiamo elaborato e che, oggi più che mai, deve spingerci verso la ricerca della verità animati dal più profondo senso di rispetto per le famiglie, di cui alcune sarde, che ancora oggi, nel segno di quell’immenso dolore, chiedono giustizia.ricorda il Presidente Solinas in un comunicato su web.

il 10 aprile 1991 alle 22.25, la Moby Prince entra in collisione con la petroliera Agip Abruzzo a 2,5 miglia fuori dal porto di Livorno. Fu l’inferno, un incidente in cui persero la vita 140 persone tra personale e passeggeri, di cui 26 sardi tra passeggeri e equipaggio… un solo superstite, si salvò Alessio Bertrand mozzo del traghetto partito alle 22 ed era diretto a Olbia.

Quella sera persero la vita anche due nostri concittadini: Raimondo Brandanu e sua moglie Maria Antonia Serra.L’Amministrazione Comunale Teodorina ricorda i due concittadini. “La più grave tragedia della marineria italiana è avvolta da troppi misteri e ancora non è stato individuato nessun colpevole. I familiari delle vittime chiedono una nuova commissione d’inchiesta bicamerale vista la necessità di far luce sulla strage.”

Dopo trent’anni ancora tanti misteri, ci ricorda tutto ciò che accadde la TGR, Testata Giornalistica Regionale, con uno speciale “Moby Prince” a cura di Paolo Mastino…

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